CIBO, JAZZ E SOGNI – Gli Alleati e la popolazione
CIBO, JAZZ E SOGNI
La Liberazione e l’incontro della popolazione con gli Alleati fra pane bianco, sigarette, scatolette e la ricerca di una nuova felicità.
Dopo la Liberazione “scoppia il dopoguerra” (cit. da C’eravamo tanto amati di Ettore Scola, 1974).
Gli Alleati organizzano i primi nuclei di assistenza e provvedono – come è noto e come è rimasto indelebile nella memoria collettiva – alle necessità primarie attraverso la distribuzione di viveri e di medicinali.
L’incontro fra l’esercito Alleato e la popolazione civile è fatto di luci e ombre. Da una parte il disequilibrio di mezzi e risorse genera meccanismi di microcriminalità, sfruttamento, mercato nero e prostituzione. Dall’altra si crea anche un clima di rinascita e di effervescenza: il pane bianco, le cioccolate, le scatolette, le sigarette, le cingomme (chewing-gum), il jazz e il boogie woogie profilano nuovi sogni e nuove forme di benessere e felicità.
Tuttavia non sempre, ai palati della popolazione pisana – pur affamati – il nuovo cibo risulta così appetitoso.