Il progetto MemorySharing mira a creare nuovo modo di valorizzare il bagaglio di ricordi e documenti privati di una comunità, combinando recenti tecnologie web, serietà scientifica, un approccio creativo nella condivisione e narrazione multimediale dei contenuti. Obiettivo primario è connettere le generazioni, confrontando e travasando i saperi, rafforzando in modo dinamico e divertente la memoria condivisa, coinvolgendo in modo attivo sia i più anziani che i giovani. L’idea di base è quella di confrontarsi con la Storia partendo da documenti e testimonianze inidividuali e familiari, nella convinzione che questo materiale “microstorico”, frammentato e disperso, possa costituire – alla distanza, composto nel modo giusto come un puzzle – un patrimonio collettivo importante e alternativo nella ricostruzione della storia di comunità, città, nazioni. Le fasi principali del progetto sono sostanzialmente quattro:
1) Mobilitazione della cittadinanza attraverso web, istituzioni, media locali, eventi, incontri: individuare un tema, un periodo, un tipo di documenti e chiamare le persone a svuotare cassetti, soffitte e cantine in cerca di fotografie, lettere, diari, super8, cimeli, con il messaggio che il loro materiale è un pezzo importante della storia collettiva, che sarà digitalizzato, mostrato, condiviso, utilizzato come fonte per creare eventi e narrazioni. Allo stesso modo le persone sono chiamate a focalizzarsi sulla propria vicenda individuale e familiare, e a cercare storie rilevanti fra conoscenti e nel quartiere.
2) Raccolta del materiale. Attraverso portali web, social-network e spazi fisici (biblioteche, scuole, sedi di associazioni e giornali locali ecc.) si apre una raccolta del materiale (che rimarrà aperta anche durante eventi, mostre e laboratori didattici, in un progetto che intende essere in costante sviluppo). Il materiale viene raccolto, digitalizzato (anche da scuole, associazioni e famiglie stesse, durante appositi laboratori). Un videobox itinerante (costruito appositamente per permettere primi-piani con video-audio HD) raccoglierà ricordi e testimonianze degli anziani, ma anche dei più giovani.
3) Condivisione del materiale. Il materiale viene ordinato e catalogato, e inserito in circuiti web aperti, gratuiti e dinamici: sito dedicato, portali istituzionali, social-network, piattaforme web internazionali open-source (Historypin, Xdams, Europeana…). Importante è che sul web il materiale sia facilmente accessibile, diventi patrimonio comune a livello locale e mondiale, continui a generare dibattito e riflessioni, stimoli la raccolta di nuovo materiale. Fondamentale, a livello locale, è associare all’attività web anche incontri “faccia a faccia”, in particolare “Laboratori di travaso inter-generazionale” (15 anziani+30 giovani), in cui gli anziani portano una fotografia e raccontano la loro storia ai più giovani, e i ragazzi mostrano agli anziani come digitalzzare la foto, inserirla sul web insieme a un breve racconto, ritrovarla navigando, e come utilizzare siti/applicazioni come Historypin, xdams, Pinterest, GoogleEarth, StreetView, GoogleMaps.
4) Narrazioni, mostre, eventi. Con il lavoro e il “filtro” di professionisti, il materiale raccolto è restituito in forma narrativa e coinvolgente, con eventi e prodotti rivolti sia alla comunità che all’esterno. Film-documentari, film-multischermo (già sperimentati), film-itineranti (proiettati a capitoli nelle piazze, direttamente da una cine-bicicletta, durante percorsi cittadini), tour multimediali della città in cui vedere in trasparenza, attraverso applicazione smartphone Historypin (open) , le fotografie del passato sovrapposte al presente, mostre multimediali, concorsi di fotografia (foto-remakes), letture e spettacoli teatrali (sul modello di “The people speak UK”), web-doc (narrazione interattiva non-lineare), e-book, volumi cartacei.